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In media ogni novanta/cento parti normali, dove cioè nasce un solo bambino, avviene un parto gemellare. Di questo caso su novanta/cento, i due terzi delle volte avviene la nascita di gemelli dizigotici o biovulari, dove due spermatozoi fecondano due uova e i neonati possono essere sia di sesso differente che molto diversi tra di loro. 

            Una sola volta su tre, sempre nel famoso caso su novanta/cento (in pratica circa ogni duecentocinquanta nascite), capita quella che viene chiamata la “clonazione naturale” e nascono i gemelli monozigotici: cioè identici. 

Condividono lo stesso sesso, lo stesso DNA, lo stesso gruppo sanguigno, lo stesso oroscopo…ed è qui, caro lettore, che ti chiedo di fare una previsione: quale di questi casi, secondo te, può capitare, così tanto per tenergli stimolata la mente curiosa, ad una persona che si interessa di Astrologia da più di vent’anni?

Beh, il premio non c’è, ma sono sicuro che hai indovinato!

Tanto per cominciare

Era il primo di luglio del 2004 ma l’estate, almeno per il momento, non aveva ancora ingranato bene la sua marcia. Dentro allo studio della ginecologa, però, il caldo e l’umidità si facevano sentire. Angusto, stipato di apparecchiature tecnologiche, con la luce fioca. La penombra era sicuramente dovuta al fatto che, dovendo fare un’ecografia, tanta luce poi non serve. La dottoressa ci aveva tenuti per una decina di minuti alla scrivania per la solita anamnesi e si era molto dilungata sul fatto che non dovevamo avere molte aspettative su quello che avremmo visto, perché la prima ecografia, a neanche due mesi di gravidanza, non è che permetta di vedere gran che.

Ed ancora, con Michela stesa sul lettino, la pancia fuori e lo strumento che le passeggiava sulla pelle, continuava a ripeterci che ci sarebbe stato ben poco da vedere. 

Io stavo seduto, un po’ in bilico, su uno sgabello di fianco al monitor e lo vedevo un po’ di sbieco. Un po’ guardavo le immagini sgranate che si susseguivano nello schermo e un po’ guardavo Michela. Più che per me stesso ero preoccupato del fatto che lei fosse preoccupata: per lei, infatti, era la prima gravidanza mentre io ero un veterano con già due figli, nati da un precedente matrimonio. In questi casi, però, il pensiero va sempre alla salute del bambino; la cosa più importante che chiedi è che sia sano, che non abbia problemi, che tutto vada per il meglio e tutte quelle cose lì. 

E mi ero appunto distratto in questi pensieri mentre la dottoressa spiegava cosa fossero le immagini che apparivano sullo schermo…non stavo ascoltando, lo devo ammettere. Ma mi ripresi subito sentendola esclamare:

“Beh, in effetti qualcosa di sicuro si vede…e sì, …qui dentro sono in due…”

E mentre sentivo la voce di Michela dire: “Oh no!”, io non avevo mica ben afferrato cosa stesse succedendo. Mi sono spostato in avanti per vedere meglio lo schermo e lì, in basso a destra, ho visto come due lucciole che pulsavano all’unisono. 

“Sono i loro due cuori”, ci disse la dottoressa, ma io, la prima volta che ho visto le mie due nuove figlie, le ho viste come due piccole lucciole luminose, e da questa visione il mio cuore, pieno di tenerezza e di stupore, ha mandato qualche strano messaggio al cervello che, non sapendo bene cosa fare ha attivato l’allarme, è partito l’impianto antincendio e dagli occhi è cominciato ad uscire del liquido salato…e va bene, ho pianto di emozione! Altro che veterano!

La dottoressa ci ha fatto i complimenti e ci ha spiegato che si trattava di una gravidanza gemellare, monocoriale, bi-amniotica (una sola placenta e due sacchi amniotici, per intenderci) e che avremmo avuto due bambini/e identici…ma io queste notizie le ho dovute leggere sul referto perché di quelle parole non ricordo assolutamente nulla…ironicamente mi è venuto da pensare che avevamo pescato il jolly…

Ce ne siamo usciti in uno stato di stupore generale. Eravamo storditi, la testa ovattata, priva di qualsiasi lavorio mentale, non capivo più se fosse mattina o pomeriggio! Quanto tempo eravamo rimasti dentro?

Ci siamo guardati ma non abbiamo detto niente, i nostri occhi, però, si sono parlati: 

“E adesso?”  

Ma non avevamo nessuna risposta! 

Qualche tempo dopo, apprendendo dall’esame dell’amniocentesi che sarebbero nate due bambine, dissi per scherzo a Michela che avremmo dovuto crescere le “terribili gemelle Crivellaro”: parole profetiche!

Aspettando 

Con l’Astrologia siamo amici fin dai lontani anni “ottanta”. Ci siamo conosciuti a Venezia, vicino all’edicola che si trova tra Campo Santi Apostoli e Rialto…vicino al Teatro Malibran, per intenderci. Lei era venuta a trovare Arturo Zorzan ed io li ho trovati entrambi.

Mi ha subito dato una mano, come spesso succede con i veri amici, in un momento piuttosto buio della mia vita. Da allora non ci siamo più divisi. Capita che stiamo per lunghi periodi senza vederci ma poi, alla prima occasione, tutto ritorna come prima, come fossimo sempre stati insieme. Non se l’è nemmeno presa quando ho cominciato a teatralizzarla nelle mie conferenze.

Da allora di cose ne abbiamo fatte insieme ma non mi è mai capitato un caso di gemellarità. A dire la verità un caso ci sarebbe stato, proprio all’inizio del nostro rapporto, ma allora sudavo ancora sul manualetto di Capone per riuscire a calcolare il grafico e così ho lasciato perdere. Poi, a dirla tutta, non li ho neanche cercati.

In Astrologia, come nella vita del resto, io sono per le cose semplici, ed una delle cose più semplici che l’Astrologia è in grado di mostrarci è il meraviglioso rapporto che si interseca tra i temi natali dei genitori e dei figli. Ed è alla portata di tutti; non servono anni di esperienza o diplomi di laurea per vedere, nei due temi natali, che un pianeta di un genitore si trova nello stesso punto di quello di un figlio. 

A questo proposito io sono portatore di un qualcosa che va al di là della casualità. Come ho detto prima, ho già due figli nati da un precedente matrimonio. Premesso che nel mio tema natale culmina la congiunzione Marte Mercurio ad otto gradi del segno dei Gemelli, ho avuto la prima figlia che è nata con il Sole in Bilancia e la Luna in Cancro ed il secondo figlio con il Sole nei Pesci e la Luna nello Scorpione. La cosa sorprendente è che ambedue hanno l’Ascendente ad otto gradi dei Gemelli: notevole no?       

E adesso, aspettando che si compia questo nuovo miracolo e che quelle due piccole lucciole arrivino alla loro apoteosi, mi sono messo a raccogliere i dati natali di tutte le persone legate al loro albero genealogico. La mia intenzione era quella di vedere, con una ricerca “fatta in casa”, dato che non sono uno statistico ma solo un osservatore, se si poteva stabilire una qualche data per la loro nascita.

Gli unici strumenti che allora avevo in mano erano i dati raccolti, le effemeridi e che le settimane di gravidanza terminavano con il 12 febbraio 2005.  Sapevo inoltre che molto spesso le gravidanze gemellari non arrivano a termine e che la nascita può verificarsi prima. 

Sono riuscito a trovare undici date di nascita. Oltre alla mia e quella di mia moglie, avevo tutti e quattro i nonni, quattro bisnonni ed una trisnonna; alcune purtroppo senza l’ora di nascita. Ho dovuto desistere davanti all’UZI carico che l’impiegato dell’anagrafe ha tirato fuori da sotto il banco per difendere la privacy dei suoi concittadini. In ogni caso il numero undici mi andava bene lo stesso perché, salvo problemi, le gemelle sarebbero nate con il Sole nel segno dell’Acquario.

Una delle cose che reputo molto importante nella valutazione di un tema natale è la fase della Luna. Mi da subito il polso del carattere della persona: una luna crescente stabilisce una certa dinamicità ed esuberanza, mentre quella calante porta più alla riflessione…azione/riflessione…non so se mi spiego. E questa è la situazione che ho trovato negli undici temi controllati:

Prendendo poi in considerazione la presenza dei sette pianeti personali nei segni, più il Nodo Lunare e gli Ascendenti in mio possesso, ne è venuta fuori questa tabella:

Saltano subito agli occhi le diciannove presenze nel segno dell’Ariete, mentre quelle negli altri segni non danno alcun segnale, tranne il Sagittario, dove ho trovato un solo Giove.

A questo punto sono in possesso di questi elementi:

1) La fase di Luna dominante è quella Calante

2) Il segno che si mette in mostra maggiormente è l’Ariete

3) La quaranta settimane di gravidanza terminano il 12 febbraio 2005 nel segno

    dell’Acquario

Il dato che mi dava più certezze era la dominanza di Lune Calanti negli oroscopi che avevo redatto.  

Controllando quindi le effemeridi mi accorgo subito che c’è qualcosa che non quadra. Il 12 febbraio 2005, infatti, la Luna risultava crescente, essendoci stata la Luna Nuova il 7 febbraio. Perciò mi è venuto da pensare che la data di nascita presunta avrebbe dovuta avvenire tra la Luna Piena del 25 gennaio 2005 e la Luna Nuova del 7 febbraio 2005.

Beh, se non altro avevo delimitato uno spazio di tempo. La Luna in questo periodo sarebbe passata attraverso Leone (ascendente della madre), Vergine (il mio ascendente), Bilancia, Scorpione, Sagittario, Capricorno, per formarsi poi Nuova in Acquario. 

Dell’Ariete nessuna traccia, e sì che le diciannove presenze della tabella precedente mi avevano portato a pensare che qualcosa di importante si sarebbe posizionato nel segno. Avevo anche scoperto che le due nonne, quella paterna e quella materna, avevano la Luna in Ariete a soli quattro gradi di distanza l’una dall’altra. Per di più nei primi gradi dell’Ariete si collocavano la mia Luna Nera, Saturno congiunto alla Luna Nera di mia moglie, il Sole congiunto a Saturno del nonno materno, Mercurio della nonna materna ed il Marte di ben quattro bisnonni.

Intanto il tempo passava, eravamo alla stretta finale, le bambine crescevano bene, la pancia di Michela somigliava sempre di più all’iceberg che affondò il Titanic e la ginecologa, dal momento che la gemella inferiore 

(che già avevamo chiamata Marta)

era cefalica ma quella superiore 

(Laura o Lauretta dato che era più piccola della sorella)

era podalica, aveva fissato il ricovero per il taglio cesareo, la mattina di lunedì 7 febbraio 2005.

“Non ci arriveremo mai al sette di febbraio” dissi a Michela. Quel giorno sarebbe stato il giorno della Luna Nuova in Acquario e se c’era una cosa di cui mi sentivo particolarmente sicuro era che le bambine sarebbero nate con la Luna Calante: Intuizione paterna…si può dire?

Solo che nel periodo che ho prima citato, non riuscivo a “decidermi” dove avesse potuto piazzarsi la Luna, ne come accidenti si sarebbe evidenziato il segno dell’Ariete se non all’Ascendente…ma…

(forse in cuor mio non volevo accettare la “minaccia” di un doppio ascendente Ariete che ti gira per casa distruggendo tutto quello che trova). 

La prima data che immaginai potesse adattarsi alla loro nascita avrebbe dovuto avvenire con il passaggio del Sole sulla Luna natale di Michela a sei gradi dell’Acquario. 

Nello stesso momento la Luna sarebbe anche transitata in Leone, che è anche l’ascendente di Michela. 

Ma l’ho subito scartata perché sarebbe stato verso il venticinque o ventisei di gennaio…quindici giorni prima della scadenza prevista. Venti, venticinque circa, considerando anche che ci sono da conteggiare una decina di giorni in più dal termine della gravidanza. 

(ed anche qui, dentro di me, non volevo che la nascita fosse troppo prematura…cuore di padre…).

Mi sono così concentrato sulle date del tre e quattro febbraio, dove la Luna sarebbe stata al suo ultimo sestile chiudente, aspetto che abbiamo nel tema natale sia io che Michela, ma la cosa mi lasciava piuttosto perplesso proprio a causa della Luna che sarebbe stata in Sagittario, l’unico segno a non avere un solo pianeta nella tabella delle posizioni dei pianeti nei segni…

Ma una notte ci hanno pensato le bambine a tagliare la testa al toro perché, stanche di stare tutto il tempo così schiacciate, hanno rotto il sacco amniotico e noi ci siamo precipitati all’ospedale. Michela è stata subito monitorata mentre io sono stato rimandato a casa, tanto prima di mattina non avrebbero fatto niente.

E così quella notte sono ritornato davanti al computer per l’atto conclusivo, per l’ultima previsione…e il quadro si è formato davanti ai miei occhi e la grande macchina divina, creatrice di meraviglie, ha sistemato tutte le cose come di deve…

La mattina poi sono ritornato in ospedale e mentre nel cielo il Sole baciava la Luna natale di Michela e la Luna iniziava a calare, scivolando via dalla sua fase di piena, accarezzando l’ascendente in Leone di Michela, ad Oriente sorgeva il terzo grado dell’Ariete, grado impegnato da ben nove pianeti dei parenti controllati….  nascevano le “terribili” gemelle Crivellaro. 

Marta e Laura, nell’ordine: sei chili in due! 

Neanche ad un minuto di distanza l’una dall’altra. Bisognava far presto a togliere Marta da davanti, perché Laura era in sofferenza respiratoria e cardiaca.

Erano le nove e cinquantasei minuti del 26 gennaio 2005.

Accidenti a me! La prima data che avevo immaginato è uscita puntuale ma io avevo cambiato la mia puntata. Avevo però indovinato la fase calante della Luna, anche se l’avevo immaginata più avanti, e anche l’importanza che avrebbe avuto il segno dell’Ariete…ma non l’avevo accettato…e mi sono sentito un po’ come quello che si è dimenticato di giocare l’ambo che poi è uscito…

Nelle sale di attesa delle ostetriche non è più come una volta. Non si vedono più padri agitati e nervosi che camminano avanti e indietro fumando una sigaretta dietro l’altra…a dire la verità ci sono ancora i padri nervosi e agitati che camminano avanti e indietro…quello che manca invece è una sigaretta dietro l’altra…non si fuma più…bisogna uscire…ed allora un fumatore, che oltretutto ne aspetta due di neonati, diventa ancora più agitato e nervoso… ma mica puoi uscire a fumare…perché sarebbe proprio in quel momento che ti porterebbero fuori le gemelle…

            …e finalmente esce l’infermiera con un fagottino in braccio che mi tende dolcemente…

            “Questa è Marta! -mi dice- Laura l’abbiamo già portata su per metterla subito nella culla riscaldata perché è un po’ pallida…ma non ci sono problemi”.

            Parole vane…tanto sono in confusione e non capisco niente…guardo dentro il fagottino e vedo la miniatura del viso di mia moglie, solo che ha gli occhi scuri (come i miei) e non azzurri come Michela (…almeno quello…). Ma quegli occhi mi stanno scrutando attentamente…e con un serio cipiglio sembrano dirmi: 

”Che cosa aspetti a portarmi su che mi devono lavare” …mi giro e parto…ed è in quel momento che Diletta, mia figlia, incaricata del servizio fotografico, scatta la storica foto nettuniana, unica oltretutto, dove mi si vede (si fa per dire) di schiena che mi avvio all’ascensore, ma è tutta sfuocata. 

Ne ridiamo ancora.

Finalmente a casa

            Non esiste molta letteratura in relazione all’interpretazione del tema natale di due gemelli, o almeno io non ne sono al corrente. Lo stesso Tolomeo, nel Libro III – paragrafo 8 del Tetrabiblos, parla di nascite gemellari, ma, accidenti a lui, si riferisce alla previsione sul concepimento, …ed il resto…dico io…c’è tutta una vita davanti e non mi dici niente…mi sento tradito dalla base! 

            Sono qua con un tema natale in due, e non mi resta altro che stare ad osservare.

            Ricordo che durante qualche lezione di Arturo Zorzan si è parlato di temi natali di gemelli, ma non si è mai approfondito l’argomento. La cosa che più mi è rimasta in mente di quei discorsi e una specie di similitudine fatta da Arturo.

            “Immaginate due persone-diceva- intrappolate in un tunnel molto stretto, sotto terra, che scavano per venire alla superficie. Ovviamente una davanti e l’altra dietro, date le dimensioni del tunnel. La prima che riuscirà, dopo grande fatica, ad emergere, lo farà in maniera cauta, strisciando fuori lentamente, controllando che non ci siano pericoli od impedimenti; ne va della sua stessa vita. La seconda invece, che per forza di cose stava dietro nel tunnel, si trova la strada aperta e già controllata da chi è uscito prima di lei”. 

            Ecco, dunque, un primo approccio: in teoria il primo nato dovrebbe essere, e per estensione anche in senso generale, quello più prudente e misurato mentre il secondo, dato che non ha conosciuto pericoli, diventerebbe più incauto, con minor propensione a valutare i rischi. Per usare ancora le parole di Arturo il primo nato dimostrerebbe più esperienza mentre il secondo la dovrebbe maturare.

            Un altro approccio allora suggerito da Arturo Zorzan che ho ritrovato anche nell’articolo di Angela Castello su LA 136

(grazie Angela ma nel mio caso posso basarmi solo su questo) 

sarebbe quello di verificare se uno dei gemelli segua di più la “strada” indicata dal Sole e l’altro la “strada” della Luna. Va bene, ma quale dei due segue il Sole e quale la Luna? Ed eccomi allora, non restandomi altro da fare, a “vivere” in diretta questa ricerca. 

            Ed eccoci qua, finalmente a casa, con la “terribili gemelle Crivellaro”, mai appellativo è stato più profetico…no? Avete visto tutti che le gemelle sono nate con l’Ascendente in Ariete, Marte in nona casa congiunto a Plutone e la Luna in Leone…ed io sono qui a veder svolgere la loro vita per cercare di capire…

            Adesso, uno pensa, guarderò il lento svolgersi e manifestarsi dei segni zodiacali, via via che crescono…Ariete…Toro…Gemelli…ma figurati! 

Considerando che prima della nascita sono state nel liquido amniotico per circa nove mesi, il collegamento con il mondo del segno dei Pesci è d’obbligo e veritiero.

            Ma poi nascono, escono da quel loro oceano, ed è il segno dell’Ariete che imprime loro la forza per farlo. Quindi tu te le porti a casa già con il segno dell’Ariete in azione…ma dell’Ariete queste qui non hanno niente…dormono quasi tutto il tempo…giusto cinque o sei poppate e giù a dormire che devi avvicinare l’orecchio ai loro visi per sentirne il respiro e capire che sono effettivamente vive.

            Ci vuole una chiarificazione. Tutte le mie osservazioni e deduzioni si basano sul fattore comportamentale delle gemelle, non su quello fisico. Per il lato fisico e della salute i segni sono già tutti belli in azione e fanno il loro dovere, di nascosto ovviamente ai nostri occhi curiosi, altrimenti ci sarebbero problemi…no?

            I primi giorni, settimane e direi anche mesi sono ancora all’insegna indifferenziata del segno dei Pesci anche se si verifica un fenomeno stupendo: il fatto cioè che tu vedi agire più segni assieme. Vedi che  loro crescono (Ariete), si nutrono (Toro), piangono (Gemelli), adorano stare in braccio (Cancro). Questi quattro segni convivono allegramente nei primi mesi del neonato. Chi si aspettava di vedere lo svolgimento di una uniforme sequenza rimarrà deluso.

            Passa il tempo ma la situazione sembra rimanere tale se non che un giorno afferrano saldamente, da sole, quello che tu hai sempre tentato di far loro prendere in mano e loro non hanno mai preso…e se lo tengono stretto…che sia iniziato il periodo del Toro?

            Un altro giorno poi, verso i cinque/sei mesi, suoni nuovi si sentono per la casa: non solo pianto di bimbi ma gorgoglii, farfugliamenti, strillini che riempiono di amore e di gioia il cuore degli schiavi…ops volevo dire genitori. Che sia iniziato il tempo dei Gemelli?

            Il tempo del Cancro è sempre presente, in maniera costante: stare in braccio è la cosa più importante al mondo. Provate a tenere in braccio un neonato per un po’ e poi a mettetelo giù se non vuole dormire. Vi accorgerete subito che vi hanno consegnato il bambino con il segno del Cancro inserito e non c’è verso di scollegarlo.

            Per farla breve, ancora oggi, ed è già un anno che queste “bambine” vivono con noi, si assiste alla sovrapposizione dei segni. 

Uno solo si è manifestato ed è finito al tempo debito. Compiuti gli otto mesi infatti…certo, è dello Scorpione che parlo…è venuto settembre e le gemelle hanno cominciato l’inserimento al nido. Un disastro: Marta e Laura, le bambine più buone del mondo (si fa per dire), che stavano in braccio a chiunque ci venisse a trovare, curiose del mondo, affabili, simpatiche…una volta al nido…urla a non finire. Contemporaneamente siamo andati alla visita pediatrica di prassi ed anche con la dottoressa, quando prima le sorridevano e si lasciavano visitare e pesare e misurare…urla disumane. 

            “Non preoccupatevi – ci disse la pediatra- agli otto mesi c’è il periodo della diffidenza dagli altri; passa presto”. Ed è passato, per fortuna! Raggiunto il nono mese si sono ben inserite. 

            Ma di tutti i segni, dico io, proprio quello delle difficoltà da superare doveva presentarsi in maniera esatta e puntuale?

            A tutt’oggi ho visto la manifestazione di quasi tutti i segni, però sempre in maniera miscelata: dell’orgoglio del Leone è meglio neanche parlarne visto che, oltretutto, la loro Luna è in Leone. Da scordarsi di fare loro qualche sgarbo, anche senza intenzione, perché con il lato Gemelli te lo urlano dietro. Per quanto riguarda la Vergine, a dire la verità, non è che siano già molto ordinate ma il bagnetto lo fanno volentieri.

            La socializzazione della Bilancia non fa una piega e dello Scorpione abbiamo già parlato. Dell’entusiasmo del Sagittario ce n’è da vendere mentre sono ancora latitanti sia il Capricorno che l’Acquario: ma per la società e i progetti c’è ancora tempo.

            Una cosa non va dimenticata però: il segno del Cancro non siamo ancora riusciti a disinserirlo.

Un po’ di serietà nella ricerca

            E’ tempo di diventare seri e di dedicarci al vero motivo di questo lavoro. Cercare di capire, cioè, come comportarsi nel caso di un tema natale di gemelli nati nello stesso momento.

            Ritornando a quanto detto prima, la mia osservazione si baserà su questi semplici concetti:

  • La prima nata dovrebbe essere più prudente, la seconda più impulsiva.
  • Alla prima nata assegno la “strada” del Sole, alla seconda quella della Luna.

Nel caso specifico di Marta e Laura quindi mi baserò sulle seguenti informazioni, facendo presente che mi limiterò alla valutazione dei governatori dei segni ed il luogo dove essi si trovano. Ricordo anche che per il segno dell’Acquario non posso non considerare che il suo antico governatore è Saturno.

            Non dimenticando il fatto che ambedue hanno l’Ascendente nel segno dell’Ariete, limiterò l’approfondimento astrologico, per ovvie ragioni di età delle bambine, solo alla posizione del Sole e della Luna e dei loro governatori.

            La teoria, dunque, è esposta nella tabella che segue:

Mi sembra utile fare notare che nel periodo prenatale, quando è avvenuto l’assestamento definitivo che è durato fino alla nascita, Marta ha assunto la classica posizione cefalica in prossimità dell’unica via di uscita che c’era, mentre Laura le stava sopra in posizione podalica, ed era quella che si muoveva di più dentro la pancia della mamma. Rimane poi da dire che, alla nascita, Marta pesava quattro etti più di Laura.

            Non vorrei sembrare troppo fantasioso ma mi pare di vedere, in queste posizioni appena descritte, la propensione di Marta ad essere pronta e a posto con tutto sotto controllo: io mi sistemo qui e sono pronta! Laura, volente o nolente, si adattava allo spazio rimasto. Dico questo perché mi sembra che la conquista della posizione leghi Marta alla simbologia del Sole governato da Saturno mentre l’adattamento di Laura si leghi di più alla simbologia Lunare.

Nei primi mesi di vita non si è comunque potuto osservare molto se non delle manifestazioni del lato fisico, ma senz’altro utili: 

            ambedue hanno manifestato dei piccoli disagi con il sonno. Dal lato pratico spesso si verificava che il pianto di una svegliasse l’altra…cosa, nostro malgrado, normale in un fatto di convivenza in un appartamento di città. Dal lato astrologico sarei però portato ad individuare nell’opposizione di Nettuno con la loro Luna e, di conseguenza, la posizione del Sole (che la governa) congiunto sempre a Nettuno, l’inquietudine del sonno.

            Mettiamo dunque in tabella:

Due bambine tranquille, comunque, che non hanno avuto problemi tranne quelli normali per la loro crescita. Nessuna malattia…e buone “forchette”.

            E così si è arrivati al fatidico ottavo mese che ha visto, oltre al periodo della diffidenza dagli altri, l’inserimento all’asilo nido. Ovviamente è stato un po’ difficile per entrambe ma dopo il dovuto inserimento si sono evidenziate delle dinamiche nuove:

La cosa che si evidenzia di più, dopo i problemi di inserimento, è che Marta, tolta dalle sicurezze che venivano dalla casa e dai genitori, ha avuto bisogno di più tempo per entrare in sintonia con le novità. Le ha studiate, le ha toccate, ci ha girato attorno…e poi, finalmente, tutto è andato a posto. Dimostra anche un carattere ferreo che non cede di fronte a vezzeggiamenti o coccole delle educatrici, infatti le bambole le ha prese in mano giusto quando ha deciso lei (non dimentichiamo che c’è anche Urano di mezzo). Tutto questo lo trovo molto in sintonia con il suo Sole che, congiunto a Nettuno, può portare a delle insicurezze. Insicurezze che, peraltro, lei supera da sola dopo un po’ di tempo: Saturno governa sia il Sole che Nettuno ed è in Cancro…avuto il suo tempo Marta diventa la bambina più coccolona e simpatica che ci sia…ma con il suo tempo.

            Laura invece incarna il vero spirito di una Luna in Leone ed in quinta casa. Entusiasta ed euforica, solare, a volte esagerata, non si tira indietro da nessun gioco. Socializza con tutti ed è la prima a correre incontro alle nuove attività che propongono le educatrici.

            Ad un certo punto hanno dovuto prendere contatto prima con lo stare in piedi, poi con il gattonare, ed infine con il camminare…loro hanno condiviso un solo box, posizionato in soggiorno e, tranne quando finivano una sopra l’altra o si incastravano in qualche posizione assurda che solo i bambini sanno trovare, sono state bene: mettiamo in tabella un po’ di esperienze:

Concludendo

            Ci ho scherzato un po’ su, lo devo ammettere, ma quella che doveva essere la teoria si è invece dimostrata la pura pratica. Quanto sopra esposto è il reale comportamento di Marta e Laura.

            Mi sembra che, almeno nel loro caso, non faccia una piega la teoria di Arturo Zorzan. Marta, la prima nata, è senza ombra di dubbio la più prudente delle due: guarda, controlla e valuta prima di mettersi in azione.

            Laura invece, la seconda nata, è già una “scavezzacollo” matricolata…ed il bello è che se la ride anche.

            Del resto non fa una piega neanche la seconda teoria, quella cioè di associare un gemello al Sole e l’altro alla Luna. Nel nostro caso la strada del Sole si adatta meglio a Marta, la prima nata, mentre quella della Luna a Laura, la seconda nata.

            Su Marta vedo molto l’effetto Saturno Urano, che sono poi i governatori del suo/loro Sole. Non a caso poi, se osserviamo nel loro tema la posizione di Urano, lo troviamo in dodicesima casa…ed infatti Marta, qualche volta, riesce ad isolarsi, come ho detto prima quando ho descritto che va a rifugiarsi sotto al tavolo del nido.

            Laura invece è molto più lunare in tutte le sue manifestazioni: è quasi sempre allegra…sempre pronta a giocare ed a stare insieme agli amici del nido, ai parenti…basta darle modo di giocare. La Luna, infatti, ed il Sole che la governa, si riflettono nell’asse quinta undicesima casa…bambini-amici…gioco-compagni…per i progetti dell’undicesima c’è tempo…no?

Un’altra informazione ci viene osservando l’oroscopo lunare redatto secondo la geniale l’intuizione di Arturo Zorzan.

            Non è questo il luogo ed il momento per spiegare come si redige l’oroscopo lunare ma, tagliando le cose in due, si può affermare che nell’oroscopo solare possiamo osservare quello che più si vede alla luce del Sole… viene cioè enfatizzata la vita sociale e pratica. 

In quello lunare invece si evidenzia di più il lato interiore e sentimentale.

Se osserviamo l’oroscopo lunare di Marta e Laura, vediamo che il Sole (Marta) è in dodicesima casa…ecco forse giustificati i suoi atteggiamenti un po’ ritrosi ed il fatto che qualche volta se ne stia da sola. Saturno poi, che va in sesta casa, ci parla di organizzazione, mentre Urano, in prima, di egocentrismo…e ci siamo…se guardate le tabelle di prima, tutto torna.

La Luna invece (Laura) è quasi congiunta al Discendente, evidenziando la miglior capacità di relazione con gli altri sottolineando il lato euforico e bambinesco del Leone…il Sole poi ritorna, anche per lei, in dodicesima casa, governato da Saturno/Urano ma…sono gemelle o no?

Un’idea che mi viene adesso, per una futura ricerca, è di guardare se il gemello legato al Sole si adatti di più all’oroscopo solare, mentre quello legato alla Luna a quello solare…per Marta e Laura è un po’ troppo presto ma…

Adesso che scrivo le bambine hanno tredici mesi e cominciano a camminare.  

Laura passeggia per il soggiorno come stesse scendendo a spazzaneve con gli sci…ma non ha gli sci ai piedi. 

Marta, che sa camminare meglio della sorella, fa tre passi e poi si getta sulle ginocchia e ti viene incontro, come un penitenteverso il santuario di Santiago di Compostela…solo che va via svelta svelta…così è più comoda e va più veloce.

            A proposito di energia

            L’Ascendente in Ariete, Marte in Sagittario con Plutone, la Luna in Leone, il Sole con Nettuno ci fanno pensare ad una carica di energia notevole…no?

            La nonna paterna, mia madre cioè, non ha avuto la fortuna di vedere le sue nuove nipoti. Uscita sconfitta dalla battaglia contro un “nemico invincibile, ci ha lasciati ben undici anni fa. 

Di lei ho conservato ben poche cose: me stesso, una busta con la sua carta d’identità, un foglietto con scritti tre numeri per il Lotto che non sono mai usciti quando li ho giocati, gli “ori” che ho dato a Diletta, alcune fotografie di lei giovane con me bambino… 

Se mai il giorno del giudizio mi verrà chiesto cosa ho saputo conservare di mia madre, dovrò prepararmi al peggio. 

Grazie all’intervento di Michela (allora non vivevamo ancora assieme) si sono salvate anche due piantine di pothos 

(mia madre le chiamava piante di “miseria”) 

che lussureggiavano sopra al mobiletto della cucina, con mia madre presente, ma che si sono lasciate via, via andare, dopo la scomparsa della loro padrona. Questo succedeva nel 1995.  

Michela ha preso in cura questi due stecchetti, vestiti di alcune pallide foglie, piantati su due vasi. Sono sopravissute con lei per alcuni anni. Quando poi nel 2000 ci siamo sposati e siamo andati a vivere insieme, ha trapiantato questi due stecchetti in un’unica ciotola con la speranza che si riprendessero. Ed infatti, tenute in nostra compagnia, un piccolo sforzo l’hanno fatto: sono cresciute addirittura di almeno dieci centimetri…tanto per darci un contentino. Nel 2004 abbiamo cambiato casa ma la pianta non è cambiata; dieci centimetri era e dieci centimetri è rimasta; ha cambiato solo di posto perché l’abbiamo messa sopra il frigorifero in cucina.

            A fine gennaio del 2005 sono poi arrivate nella nostra vita anche Marta e Laura. Impegnati totalmente ad accudirle non ci siamo accorti di niente fino a quando, a primavera, un rametto del pothos non è sceso fino a nascondere il calendario attaccato di fianco al frigo.

            La pianta era cresciuta in maniera enorme! 

E le foglie poi…di un verde meraviglioso e belle gonfie, piena di linfa…e così, mi  sono  guardato un po’ in giro… ed in terrazzo ho visto che il bonsai Marta,

(chissà cosa dirà poi Marta quando verrà a conoscenza che c’è un’altra Marta in casa)

un piccolo acero, aveva “sparato” un ramo lungo un metro ed era strapieno di foglie…lo Spathiphyllum che vivacchiava vicino alla finestra ed al termosifone del soggiorno era così carico di foglie nuove che abbiamo dovuto legarle…

…ed io guardo le mie due nuove figlie, quelle due piccole lucciole che allora pulsavano all’unisono…e me le immagino come due piccole Trilly (ve la ricordate la fatina di Peter Pan no?) che girano per la casa spargendo polverina magica.

            Bene, per adesso avrei finito…dico avrei finito perché, come in tutte le cose, quando cominci a scavare su un qualche argomento, altre notizie ti si aprono a cascata. 

Ho già individuato infatti altre tre coppie di gemelli monozigotici e per una di esse ho anche i dati di nascita…mi sa che ci sentiremo presto.

            Un’ultima cosa prima di andare a prendere le bambine al nido… caro lettore, nel ringraziarti del tempo che mi hai dedicato e sperando di non averti annoiato troppo, volevo solo chiederti se, per caso, non ti era magari venuto in mente di chiederti di quale segno io fossi…

…su dai, che la risposta è piuttosto semplice…visto l’argomento poi …ciao ciao!

Padova, 3 marzo 2006